Rudy Mentale

Il cronista dell'ipotetico

Il predestinato

Una storia a tratti drammatica con momenti di pura comicità, suspence e un pizzico di eros.

Le prede come lui possono solo augurarsi di non incontrare mai un predatore simile. Ma lui non è stato così fortunato…

(Cerebro editore)

IL PREDESTINATO_solo fronte

ISBN: 9788896782033

sinossi

Un uomo, vittima di un destino avverso e di un nome sgraziato, giunge alla scelta estrema di togliersi la vita. Un evento imprevisto ferma i suoi propositi: la vincita di un concorso televisivo, “Il predestinato”, lo porta a riconsiderare la sua scelta. Ma dietro quel premio si nasconde una verità atroce. Si ritroverà di nuovo a tu per tu con la morte, bersaglio di una banda di criminali con il solo aiuto di una giovane amica ritrovata per caso e di un amore dai contorni torbidi… Basteranno per cavarsi dai guai?

 

incipit

“Non si sa quanta curiosità rimanga nell’animo di un uomo che ha deciso di togliersi la vita, né cosa dovrebbe accadere per fargli cambiare idea. Così come non si sa come sarà la sua vita, se decide di restare nell’al di qua.”
Così recitava l’introduzione di un articolo scritto da un sociologo su una rivista di divulgazione popolare che Piermario aveva ritagliato e appeso nella sua camera,in attesa di prendere una decisione che fosse una risposta a quel quesito.

Piermario Cantacesso sta immobile, dritto sulla spiaggia, con i piedi affondati nella sabbia umida. E’ un freddo mattino di fine ottobre. Ha lo sguardo fisso oltre l’orizzonte, quello stesso orizzonte che tante volte ha osservato con espressione sognante, pervaso di poesia e d’incanto. Un limite geografico perforato dalla fantasia, alla ricerca di un imperscrutabile futuro, prosieguo di uno spazio temporale dove costruire nuovi mondi, nuovi rapporti umani, nuovi incontri, nuove esperienze… altre vite.  Ora invece eccolo lì, ammutolito nel pensiero. Si passa la mano sulla fronte umida, fra quei pochi capelli dimenticati, appiccicati alla cute o scompigliati dal vento. Il suo respiro è regolare, breve, distratto: come se non gli importasse più di riempire i polmoni. Spiegato di fronte a sé c’è il mare, maestoso. Un manto grigio di riflessi di nubi distese sul mondo, come un coperchio leggermente scostato per fare uscire i vapori di bollitura. Tra i buchi strappati dal vento di quota, la luce del sole goffamente s’infila, come un braccio fatica nella manica ostile, facendosi breccia la mano nella maglia contorta, fino a uscire dal polso, nel torpore assonnato del primo mattino. Quel sole d’autunno che nasce di sbieco, sale di sbieco e scende di sbieco la sera, come sempre fa in questa stagione. Dopo un’estate radiosa, passata ad arrampicare la vetta del cielo, ora a fatica raddrizza la schiena, come un vecchio bracciante per troppo tempo chinato sul lavoro dei campi. Se c’è un momento giusto per morire è questo, pensa Piermario…          

Una bella recensione di Barbara QUI
e una di Elisabetta QUI

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